Restauro
La pulitura dei materiali lapidei, come fase essenziale degli interventi di conservazioni, mirati a ridurre, la cinetica dei fenomeni di degrado, è una fase critica sia dal punto di vista tecnico che estetico, considerando la valenza storico - artistica delle superfici su cui si opera. Lo scopo della pulitura è quello di rimuovere i composti e i materiali che possono essere dannosi per il supporto lapideo e la sua conservazione, cioè i prodotti di neoformazioni: depositi superficiali, croste e incrostazioni, *patine biologiche, sali e prodotti contaminanti. Il processo di pulitura deve rispettare la natura chimico – fisica dei materiali e salvaguardare il valore documentale delle superfici, specialmente per quanto riguarda le *policromie le patine e le protezioni intenzionali. I principali requisiti di un corretto metodo di pulitura sono:
Efficacia nella rimozione dei prodotti del degrado, particellato atmosferico, deiezioni animali, sali solubili, ecc.
Sicurezza per l’operatore e per l’ambiente
Assenza di prodotti secondari dannosi (composti corrosivi o nocivi)
Controllabilità e modulabilità del metodo in funzione dello stato di conservazione della superficie, estensione dei fenomeni e della presenza di strati di finitura, quali policromi (varietà di colori) e patine naturali e intenzionali
Il risultato delle operazioni di pulitura coinvolge altri importanti aspetti inerenti la teoria del restauro ed i significati simbolici delle opere restaurate. Oltre al completo rispetto del materiale, devono essere conservati i segni del passaggio del tempo in quanto essi assumono nell’ambiente urbano un ruolo essenziale di mantenimento della memoria collettiva.
*Policromie = (varietà di colori),
*Patine = (strato di colore prodottosi per ossidazione)
Nella sezione "I nostri restauri" tratteremo relazionando prima e dopo i tipi di lapideo, e i metodi di pulitura per arrivare a realizzare i lavori di restauro conservativo.